Soncino e il suo Territorio - Il Territorio Circostante

Villachiara
Tutta la valle dell’Oglio rivela la presenza di insediamenti umani fin dall’epoca precedente la colonizzazione romana. Anche il territorio delimitato dall’ansa del fiume che oggi costituisce il comune di Villachiara, ha ospitato fin dal V secolo a.C. un gruppo celtico della tribù dei Cenomani (alleati in seguito dei Romani), stanziatasi tra l’Oglio e il Mincio a seguito delle migrazioni provenienti dal centro Europa. Le popolazioni celtiche scacciarono gli Etruschi che commerciavano con i popoli alpini. L’Oglio fungeva da via di comunicazione e da confine naturale con le tribù vicine. Due tombe celtiche sono state ritrovate verso la frazione di Villagana, mentre una necropoli romana è stata rinvenuta nel territorio di Villachiara, nei pressi della cascina Pateletto (I sec. A.C. – IV sec. d.C.). Tra i ritrovamenti merita particolare attenzione una tazza biansata firmata ACO-ACASTUS, una ceramica di lusso di uno dei più importanti ceramisti romani. Vicino alla necropoli doveva esistere un insediamento non ancora ritrovato oppure potrebbe essere Acqualunga.
All’inizio del Medioevo compare Villagana come primo nucleo abitato del territorio attraverso una tradizione che diede l’inizio del feudo dei Martinengo.
Narra la leggenda che Tebaldo Martinengo sarebbe stato vassallo e capitano di guerra dell’imperatore germanico Ottone I. Al ritorno dal combattimento nella battaglia di Taranto, vistolo con lo stendardo lacero e tinto di sangue, l’imperatore volle per atto di riconoscenza donargli in perpetuo, per onore e scudo suo, l’aquila rossa in campo d’oro, che da allora compare in tutti gli stemmi delle famiglie Martinengo. Si dice inoltre che, in premio alla sua fedeltà e alle sue gesta, Ottone I, con diploma dell’anno 953, donasse a Tebaldo Martinengo a titolo di feudo, quindici castelli nel territorio di Bergamo e Brescia. Fra questi ci sarebbe stata anche Villagana.
Non vi è traccia del diploma, tuttavia intorno all’anno mille incomincia l’infeudazione di larga parte della pianura sulla riva sinistra dell’Oglio da parte dei Martinengo. Forse Villagana poteva essere un piccolo borgo murato nell’epoca dell’incastellamento.
Il castello di Villachiara cominciò ad essere costruito a partire dal 1370. Ben presto soppiantò la vecchia Villagana per la sua posizione centrale del territorio. Non è possibile comunque fissare una data sicura della fondazione di Villachiara, anche se alla fine del 1400 contava ormai più di 700 abitanti. Nel 1479 papa Paolo II istituiva con una sua Bolla la nuova parrocchia di Villachiara dedicata a Santa Chiara d’Assisi, riservando il patronato alla famiglia Martinengo. Non si conosce il motivo della dedica alla santa umbra. La sua festa ricorre il 12 agosto e si è sempre celebrato con grande solennità. In quel giorno il parroco era solito procedere al pagamento del personale della chiesa. Ancora oggi si parla di “temporale di Santa Chiara” per citare un temporale particolarmente violento e temuto per la rovinosa grandine.
Il Cinquecento segna il periodo di massimo fulgore della famiglia Martinengo che vide avvicendarsi nell’arco dell’intero secolo, personaggi illustri e potenti, capaci di trasformare il castello di Villachiara in un centro culturalmente vivace e prestigioso.

IL NOME
Due sono le ipotesi:
1. derivante dall’aggettivo latino clarus, avrebbe il significato di “spoglio d’alberi” (migliore);
2. un antico possesso del monastero di Santa Chiara di Brescia.

PIEVE DI MULZANO
Ubicata nel sito dell’attuale cascina Pieve, poco più di un chilometro a nord del castello di Villachiara, fu il centro religioso del territorio fino al XIV secolo. Ora esiste una chiesetta più recente probabilmente del XVI secolo.



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